
Ramadan è il mese sacro dei musulmani e corrisponde al nono mese del calendario islamico.
Nel Ramadan si ricorda la prima rivelazione del Corano a Maometto da parte dell’arcangelo Gabriele, in arabo Jibrฤซl, ed è il mese in cui si pratica il digiuno, che fa parte dei 5 pilastri della religione musulmana, insieme alla testimonianza di fede, la preghiera, l’elemosina e il pellegrinaggio alla Mecca.
Il nome proviene dalla radice araba
"๐ช๐ป-๐ป๐ช๐ถ๐ช๐ญ ", che significa “calore intenso".
Questo tempo di digiuno e preghiera è stato istituito da Maometto nel 624 d.C, nel secondo anno dell´๐๐จ๐ช๐ณ๐ข, cioè l’esodo dello stesso Maometto da La Mecca verso Medina.
Dal momento che il calendario islamico è basato sul calendario lunare, la data di inizio e fine Ramadan retrocede ogni anno di circa dieci giorni e corrisponde al giorno seguente all’osservazione della nuova luna crescente. L’inizio e la fine di questo mese sono determinati da un comitato religioso situato in Arabia Saudita.
Il Ramadan non è una “๐ฉ๐ซ๐๐ญ๐ข๐๐ ๐ฅ๐ข๐ญ๐ฎ๐ซ๐ ๐ข๐๐"๐๐ข๐ง๐ ๐ ๐ฌ๐ ๐ฌ๐ญ๐๐ฌ๐ฌ๐, fatta di digiuno quotidiano, rottura del digiuno e preghiere. Per i musulmani, astenersi dal cibo in questo periodo è essenziale per immergersi in una profondità spirituale che, sommata alla preghiera e alla riflessione, avvicina il fedele al Divino. In questo tempo, infatti, sperimentando la fame e astenendosi da tutta una serie di comportamenti, i credenti riflettono sul significato dell’essenziale, imparano a fare a meno del superfluo e a comprendere l’importanza di ciò che si ha, sviluppando empatia per il prossimo.
Il digiuno, infatti, aiuta a “sentire” la fame del povero, attraverso la prova fisica, mentre il digiuno della parola e dei comportamenti in generale invita a limitare parole e azioni inutili o dannose. In questo modo, il Ramadan diventa una vera e propria lezione di autocontrollo, disciplina e purificazione.
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